COSA SI CELA DIETRO LA STORIA DI BABBO NATALE?
“La cara immagine di Babbo Natale non rappresenta che la punta di un antico iceberg. Le sue origini e quelle dell' albero di Natale risalgono a molte migliaia di anni fa, al tempo in cui la mitica figura oggi nota con il nome di Santa Claus era uno sciamano tribale e il custode del fuoco.... un viaggio alla scoperta del nostro antico passato sulle tracce del sentiero che questi miti hanno percorso per giungere fino a noi!"
Questo è la descrizione che si legge sul libro Quando Babbo Natale Era uno Sciamano di Tony Van Renterghen ,antropologo che ha investito ben 10 anni della sua vita per ritornare alle radici di questa festa, amata da grandi e piccini. E’ bello riscoprire tutto ciò per capire che il Natale è un momento che ha un significato più profondo, legato alla Terra, al Fuoco, agli elementi della natura, alla vocazione degli uomini di una volta, di rispettare la Terra come essere pensante in comunicazione con l’ energie celesti universali. Oggi, pur essendo rimasta una bella festa, piena di colori, musiche e doni, è diventata solo un momento per comprare regali, e quindi spendere tanti soldi per far girare l’economia mondiale e portarci tutti verso il consumismo. Per molti è un momento stressante, i negozi stanno aperti ogni giorno dimenticandosi delle domeniche e dei giorni di riposo che spettano alle/ai commesse/i, il traffico aumenta nelle strade, la gente fa la corsa gli ultimi giorni per trovare, sentendosi obbligato, qualcosa da regalare alle persone care. Per altri è un periodo nostalgico e malinconico perché non hanno più la famiglia vicino per festeggiare e per altri ancora diventa un momento ridicolo perché dobbiamo essere, per forza più buoni rispetto al resto dell'anno
Ma dietro a tutto questo c'è una storia meravigliosa: Babbo natale e l'albero hanno delle origini che risalgono a migliaia di anni fa, quando l'uomo era nello stesso tempo affascinato e impaurito dalla natura che lo circondava. La tradizione dell'albero di natale probabilmente è un ricordo ancestrale del mito dell'albero di fuoco e potrebbe risalire anche a centomila anni fa, alla scoperta del fuoco che potrebbe essere avvenuta con l'abbattimento di un albero con un fulmine. E quei rami ardenti offrirono ai nostri antenati il prezioso dono del fuoco.
Gli uomini primitivi temerono di aver rubato il fuoco nell'era glaciale, quando il freddo era tremendo, l'oscurità aveva preso il sopravvento sulla luce, la neve e il ghiaccio sembravano suggerire l'imminente morte del sole...Era la punizione per aver rubato il fuoco?
E dunque i nostri antenati svolgevano riti di purificazione con gli dei che includeva la restituzione del fuoco rubato assieme ad alcune offerte sacrificali, appendendo i doni ai rami di un albero e dandolo poi alle fiamme.
Il culto dell'albero di fuoco è sopravvissuto nonostante i tentativi della chiesa, soprattutto nei paesi germanici dove era diffuso di abbattere gli alberi sacri.
Una volta l'albero sacro era la quercia, ma fu poi sostituito dall'abete, perché più economico ed abbondante.
In questo saggio ,a questo proposito, l'autore riporta una bella leggenda tedesca:
Quando la vecchia e pagana Quercia sacra fu abbattuta dai missionari, dalle sue radici nacque un piccolo abete . Esso fu cosi scelto come albero di Natale.
Voglio anche raccontarvi un'altra storia nella quale mi sono imbattuta, grazie ad un’amica,scritta da Daniele Reale dove scrive e testimonia attraverso immagini e racconti un’ altra bella storia legata alla figura dell’ uomo sciamanico, vestito di rosso e bianco che raccogli funghi dalla cappella rossa a pois bianchi, allucinogeni cresciutii alle radici degli alberi, mangiati dalle renne che amano sentirsi inebriate da questa sostanza, che le fa correre e danzare per il bosco senza una precisa direzione ruotando la testa in modo alquanto bizzarro.
Copio ed incollo parte dell'articolo, ben fatto, che poi potrete leggere da soli nel suo link , perché è veramente interessante e ci fa capire come le storie vengono trasformate nel tempo per tramandarle come è più conveniente dagli uomini di potere per portare avanti una vita basata solo ed esclusivamente sul materialismo.
IL FUNGO MAGICO:
Il fungo sacro di queste persone è stata amanita muscaria, fungo rosso e bianco, noto anche come “fly agarico”.
Questi funghi sono ormai comunemente visti nei libri di fiabe, e sono di solito associati con la magia e fate.
Questo perché contengono composti allucinogeni potenti, e sono stati utilizzati dai popoli antichi per la comprensione di esperienze trascendentali-spirituali.
La maggior parte degli elementi più importanti della moderna celebrazione del Natale, come Babbo Natale, alberi di Natale, renne magiche e la distribuzione di doni, si basano in origine sulle tradizioni che circondano la raccolta e il consumo di questi funghi sacri.
I funghi Amanita muscaria crescono solo nell’ambito di alcuni tipi di alberi, soprattutto abeti e sempreverdi. Le cappelle dei funghi sono il frutto del micelio più grande sotto il suolo, che esiste in un rapporto simbolico con le radici dell’albero vicino a cui crescono. Per gli antichi, i funghi erano letteralmente “il frutto dell’albero”
…Non vi ricorda qualcosa quel frutto? Ma si! L’albero del bene e del male nel giardino dell’Eden !!(Nell'affresco qui illustrato l'abero del Bene e del Male è rappresentato da un enorme albero fungo fin troppo simile all'Amanita Muscaria...)
L’URINA E LE RENNE VOLANTI
I popoli antichi erano stupiti di come questi funghi magici nascevano dalla terra, senza alcun seme visibile. Consideravano questa “nascita vergine” per essere stato il risultato della rugiada del mattino, che è stato visto come il seme della divinità. (Non sapevano ancora che le spore del fungo talvolta invisibili cadono dallo stesso) L’argento che abbiamo drappeggio sul nostro albero di Natale moderno rappresenta questo fluido divino. I principi attivi dei funghi amanita, non sono metabolizzati dal corpo, e così rimangono attivi nelle urine. In realtà, è più sicuro bere l’urina di chi ha consumato i funghi che mangiare i funghi direttamente, perché così molti dei composti tossici vengono trattati e eliminati al primo passaggio attraverso il corpo.
In “Etologia delle droghe” di Giorgio Samorini leggiamo: Un caso noto da tempo di animali dediti all’uso di una droga psicoattiva riguarda le renne della Siberia, che si cibano del fungo allucinogeno Amanita muscaria (agarico muscario). Esse vanno letteralmente a caccia di questo vistoso fungo e lo cercano proprio per lo stato di ebbrezza che procura loro. Dopo averlo mangiato, corrono di qua e di la senza un apparente scopo, fanno rumore, contorcono la testa e si isolano dal branco. Il più piccolo morso di agarico muscario induce nelle renne un vistoso stato di ebbrezza, caratterizzato dalla contorsione della testa, che è una delle manifestazioni più diffuse fra gli animali che si trovano in uno stato di ebbrezza. Era pratica comune tra le popolazioni antiche di riciclare gli effetti potenti del fungo bevendo a vicenda le proprie urine. Ingredienti dell'amanita possono rimanere potenti anche dopo che sono passati attraverso il corpo umano.
Le renne erano animali sacri per queste tribù semi-nomadi ed erano solite intossicarsi volontariamente coi i funghi allucinogeni per poi vagare inebriate tra i boschi. Nella loro urina gran parte del contenuto tossico del fungo viene eliminato, cosi gli uomini raccolgono il “distillato allucinogeno” dalla loro urina e si inebriano a loro volta. Da qui la leggenda delle “renne volanti”, poiché gli effetti allucinogeni del fungo danno la sensazione di “volare”.
BABBO NATALE LO SCIAMANO
Anche se l’immagine moderna di Babbo Natale è stata creata, almeno in parte, dal reparto pubblicità della Coca-Cola, in verità il suo aspetto, abbigliamento, manierismi ecc, lo indicano come la reincarnazione di questi antichi sciamani dediti alla raccolta dei funghUno degli effetti collaterali di mangiare funghi amanita è che la pelle e le caratteristiche facciali assumono un colore rossastro. Questo è il motivo per cui Babbo Natale è sempre mostrato con le guance rosse incandescente e il naso. Anche “Ho, ho, ho!” è la risata euforica di chi ha lo spettacolo di fungo magico ! Babbo Natale quindi veste come un raccoglitore di funghi sacri. Quando era il momento di uscire e raccogliere i funghi magici, gli antichi sciamani vestivano molto simili a Babbo Natale, indossando cappotti in pelliccia rossi e bianchi (colori del fungo) e lunghi stivali neri.
Babbo Natale entra dal camino? Ecco perchè! Questi popoli vivevano in abitazioni fatte di betulla e pelle di renna, chiamata “yurte”. Yurta è talvolta usato come un ingresso quando la neve è profonda, o da uno sciamano per scopi cerimonial. Dopo aver raccolto i funghi sotto gli alberi sacri dove sono apparsi, gli sciamani riempiono i loro sacchi e tornano a casa. Salendo lungo i camini accessi, avrebbero condiviso i regali del fungo con quelli all’interno… E' James Arthur, uno tra i più noti etnobiologi, a ricordare che “gli sciamani siberiani usavano e usano il fungo Amanita muscaria come un sacramento religioso” “Essi – dice – entrano attraverso un’apertura del tetto e portano questi funghi (allucinogeni) in grandi sacchi”. Sono vestiti di rosso e bianco, cioè i colori di Babbo Natale, ma anche dell’Amanita, che in Siberia cresce sotto pini e abeti……….
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